Emendamento Musk, Meloni si vendica dei giudici: ecco perché
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Meloni si “vendica” dei giudici: l’emendamento Musk, proposta shock della Lega

Premier italiano Giorgia Meloni

La maggioranza di governo accelera sulla modifica alla giustizia migratoria. L’emendamento che potrebbe rivoluzionare il sistema legale.

La maggioranza Meloni non fa marcia indietro sulla sua battaglia legale in materia di immigrazione, confermando il suo impegno a difendere l’accordo con l’Albania nonostante il parere contrario dei tribunali. Nella notte del 20 novembre, la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato l’emendamento proposto dalla deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany.

Giorgia Meloni
Leggi anche
Scandalo Matt Gaetz, bufera per Trump: “festini e escort”, spuntano le prove

Emendamento Musk, perché si chiama in questo modo

Questo decreto potrebbe segnare un cambio radicale nel trattamento delle richieste di asilo e nel sistema giudiziario italiano. L’obiettivo principale è quello di spostare la competenza delle convalide dei trattenimenti dei migranti, attualmente in capo ai tribunali specializzati in materia migratoria, alle Corti d’Appello. 

Questa riforma è stata subito ribattezzata “emendamento Musk” a causa della tempistica della sua proposta, che arriva dopo le dichiarazioni contro i giudici italiani da parte di Elon Musk, noto patron di Tesla, recentemente definito “presidente-ombra” di Donald Trump

L’emendamento prevede che i procedimenti per la convalida o proroga del trattenimento dei migranti, che richiedono protezione internazionale, siano trattati dalle Corti d’Appello in composizione monocratica. 

La proposta è stata subito contestata dall’opposizione, con il Partito Democratico che ha definito l’approvazione come una “pagina buia” per il Parlamento, accusando il governo di ignorare il caos normativo e gli enormi costi derivanti dall’Accordo Italia-Albania.

Nonostante le forti proteste, la mossa ha ricevuto il via libera della Commissione, con il mandato alla relatrice Sara Kelany di riferire in Aula lunedì 25 novembre. 

Una lettera firmata dai ventisei presidenti delle Corti d’Appello è stata inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, esprimendo preoccupazione per l’enorme carico di lavoro che questa modifica comporterebbe, rischiando di compromettere gli obiettivi del Pnrr

I presidenti temono che la decisione possa portare a un “disastro annunciato”, con la giustizia migratoria destinata a essere paralizzata.

Un’ulteriore stretta sui migranti: la proposta della Lega

Non si fermano però qui le modifiche normative sul tema immigrazione. In parallelo, la Lega ha presentato una proposta che prevede un inasprimento dei criteri per i ricongiungimenti familiari

I migranti che desiderano ricongiungersi con i familiari in Italia dovranno ora risiedere nel paese per almeno due anni consecutivi, e non più per un anno come stabilito in precedenza. Ma le novità non finiscono qui.

I contratti segreti e il silenzio sui flussi migratori

Un altro elemento controverso riguarda la proposta di segretazione dei contratti relativi alla cessione di mezzi e materiali a Paesi terzi, come la Libia, per il rafforzamento del controllo delle frontiere. Questo cambiamento avrebbe come effetto la totale invisibilità degli accordi, tra cui quelli con la Guardia costiera di Tripoli, e impedirebbe ai cittadini italiani di conoscere i dettagli di queste operazioni, che hanno spesso avuto esiti drammatici per i migranti.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 21 Novembre 2024 16:55

Scandalo Matt Gaetz, bufera per Trump: “festini e escort”, spuntano le prove

nl pixel